La Villa Campolieto, di Luigi Vanvitelli, è uno dei complessi settecenteschi più prestigiosi dell’area vesuviana. Dopo gli interventi del secondo dopoguerra che hanno in parte snaturato l’opera, la villa necessita, oggi, di opere che le restituiscano l’originario splendore.
Partendo da un’attenta analisi storico-documentaria, iconografica e fotografica, il progetto prevede recupero dei materiali e dei cromatismi originari, con un attento equilibrio nell’uso combinato di materiali e tecniche tradizionali, con sistemi innovativi volti alla conservazione ed al consolidamento.
Per le finiture in facciata saranno utilizzate malte a base di calce, colorate con terre naturali.
Un sofisticato intervento strutturale permetterà il recupero delle colonne dell’esedra.
Il gruppo di lavoro ha seguito una strategia complessiva che prevede una serie di soluzioni integrate finalizzate al risparmio energetico ed alla ecocompatibilità dell’intervento:
- Utilizzo di prodotti di origine naturale, ecocompatibili, riciclabili, quali intonaci e tinteggiature a base di calce, vernici impregnanti all’acqua alle cere ed agli olii vegetali naturali, ecc.
- Sistemi di isolamento passivo dell’involucro (malte termoisolanti, vetrate termoacustiche, pannelli isolanti in copertura) compatibili con le caratteristiche storico-architettoniche dell’edificio.
- Soluzioni per la riduzione dei consumi (illuminazione a LED, sistemi innovativi di gestione e regolazione)
- Utilizzo di energie rinnovabili
Le scelte progettuali per gli interventi di consolidamento e miglioramento sismico sono strettamente correlate con il restauro architettonico e sono state guidate dall’ approfondita analisi dello stato attuale e del quadro dei danni subiti dall’edificio.