Il progetto trova la sua autentica ispirazione dalla relazione che il nuovo manufatto può instaurare con i caratteri del luogo in cui si insedia grazie alla posizione che assume nella morfologia di Ariano Irpino. Se la geometria trapezia del lotto definisce due possibili giaciture, la condizione acclive determina una specificità che diviene matrice e ragione del sistema collocativo dei corpi in grado di realizzare un dispositivo architettonico che mostra la condizione del sostrato tellurico esaltandone le forme, le variazioni. Ne è derivato un progetto con una articolazione volumetrica complessa, di tipo additivo, laddove la unitarietà è garantita dal lavoro sui caratteri, degli edifici e dello spazio aperto. Questo ha comportato un modo della composizione di tipo paratattico in cui le differenti parti, pur ritrovando caratteri comuni, assumono una loro specifica identità formale, dimensionale e tipologica: il corpo delle aule, come una torre-bastione, si dispone normalmente alle isoipse misurandone la variazione; il crepidoma dello spalto asseconda la direzione della strada nell’accogliere l’incisione prodotta da un sistema di rampe che raccorda le varie quote attorno all’aula civica rivolta alla grande terrazza assunta come luogo d’affaccio verso la valle; il corpo trapezio chiude la composizione assumendo il carattere massivo del corpo delle aule e affacciandosi verso sud sul giardino ancora presente.