CUMA – UNA NUOVA FRUIZIONE DEL PARCO ARCHEOLOGICO

L’intervento si è posto come obiettivo principale il miglioramento della continuità spaziale e funzionale tra la città bassa, l’acropoli e la costa attraverso i seguenti criteri progettuali: • Centralità del luogo, ovvero capacità di descrivere un paesaggio antico, stratificato e complesso:

  • Centralità del luogo
  • Riconoscibilità dell’intervento
  • Reversibilità dei dispositivi non strutturali
  • Valorizzazione dell’esperienza conoscitiva

L’IMPIANTO DEL PARCO ARCHEOLOGICO

Il sistema della fruizione del parco archeologico prevede tre punti di accesso principali: uno, dislocato ad Est lungo la strada Cuma-Licola, è destinato ad ospitare tra l’altro il centro ricerca-accoglienza e il parcheggio per autoveicoli e autobus turistici. L’altro, per opposto, si trova sul versante Ovest, in corrispondenza della Masseria Belvedere, ben connessa alla stazione ferroviaria Cuma, che offre il servizio di bigliettazione. Un terzo, invece, potrebbe essere trovato riattivando la vecchia biglietteria posta tra la città bassa e l’acropoli.

l sistema del parco archeologico di Cuma presenta alcune caratteristiche peculiari dal punto di vista topografico e architettonico che vale la pena sottolineare: innanzitutto, la presenza di un paesaggio rurale storicizzato; in secondo luogo, un’articolata ed eterogenea struttura antropica risalente alle origini greco-romane, posta su quote diverse, comprendente la condizione del fondovalle (la città romana), dei crinali e della rupe (l’arx greca), e dei pendii (le masserie). Tutti questi elementi sono connessi tra loro da percorsi continui in lieve o forte pendenza, molti dei quali di difficile accessibilità, tanto da rendere il sito con una bassa capacità di accoglienza dei diversamente abili. Gli interventi proposti offrono, da un lato, il miglioramento della percorribilità dell’area archeologica, attraverso ripristino o il nuovo tracciamento di percorsi coerenti con l’assetto della viabilità antica.

Ma è soprattutto l’accessibilità alla rocca ad essere garantita attraverso il posizionamento di un dispositivo moderno: una piattaforma elevatrice, interamente reversibile e strutturalmente indipendente. La struttura, in acciaio corten insiste sulla voragine naturale venutasi a creare per il collasso d’una antica struttura muraria. Più che un ascensore, troppo massivo e invasivo per questo luogo, il dispositivo è assimilabile, per forma e funzionamento, ad un elevatore da cantiere, dal carattere sobrio, sincero, essenziale.

Da segnalare è anche il recupero e la valorizzazione delle masserie, profondamente integrate nel territorio e nel paesaggio del parco archeologico di Cuma, destinate ad assicurare la dotazione di servizi didattico informativi e di sostegno ai visitatori. Assumono particolare rilevanza il restauro, la messa in sicurezza e la valorizzazione funzionale ed architettonica della Masseria del Gigante, destinata a divenire l’ingresso dell’intera area archeologica, soglia di presentazione del paesaggio storico di Cuma. Questa antica fabbrica, sorta sulle vestigia del tempio omonimo, è destinata a centro informativo e didattico, dotato di uno spazio per video-proiezioni, oltre a concedere, una volta raggiunta la terrazza di copertura, una visuale in grado di presentare, fin da subito e da una posizione privilegiata, i caratteri identitari del parco. L’edificio descritto sarà anche destinato a luogo di ristoro con annessi servizi. Riveste pari importanza il recupero funzionale della Masseria del Belvedere, posizionata sul versante meridionale dell’acropoli, che costituisce l’ingresso Ovest. Oltre gli interventi di recupero, restauro e risanamento conservativo, è prevista la sua rifunzionalizzazione destinandovi un secondo nucleo informativo e didattico dotato di uno spazio per video proiezioni e un’area per ristoro con annessi servizi. Nel rispetto di quanto definito dal documento di gara si ribadiscono le destinazioni d’uso e la tipologia d’intervento fissate per le Masserie dei Francesi e dei Cani e la Torre Belvedere. Il Centro di Accoglienza e di Ricerca è stato ubicato (per ragionevoli opportunità funzionali e di allaccio ai servizi in rete) in prossimità della strada Cuma-Licola, in aderenza al nuovo parcheggio pubblico che potrà ospitare 45 auto e 6 pullman turistici. L’edificio, sul piano architettonico, si propone come margine fisico del parco archeologico: un complesso edilizio a più corti, che assume la tipologia e la forma rettangolare allungata dell’insula adeguandosi alla matrice geometrica dell’impianto urbano.

ANNO

2019

COMMITTENTE

INVITALIA

PROGETTISTA

AR Project soc.coop. (capogruppo mandataria) - Arch. Luigi Franciosini - Arch. Cristina Casadei - Arch. Bruno Sammarco - Arch. Alessandra Reggiani - Ingegneria e Sviluppo srl - Mascolo Ingegneria srl - Geomed Srl - Ing. Gianfranco Autorino