COMPLESSO MONUMENTALE DEGLI INCURABILI DI NAPOLI – Concorso di Progettazione

Rispettando l’identità del luogo storico, la funzione sanitaria è stata distribuita attorno al chiostro di Santa Maria delle Grazie e all’Orto Medico. Il chiostro accoglie la funzione di ricovero degli ospiti i quali occupano le stanze situate nell’ex convento di Santa Maria delle Grazie, situato nella parte Ovest del complesso incurabilino. Si avrà accesso al complesso sia dal Diruto sia da Largo Madonna delle Grazie, in continuità con l’agglomerato urbano del Policlinico. Al piano terra verrà collocato l’Ospedale di Comunità, mentre al piano superiore gli spazi per la Lungodegenza e il Centro Diurno Alzheimer e Demenze lasciando all’ultimo piano uno spazio per archivi e studio. La lettura dell’impaginato urbano e dei suoi flussi e l’esigenza di definire un secondo accesso socio-sanitario a sud, ha consigliato di posizionare nell’ex Istituto di Anatomia Patologica le funzioni relative alla diagnostica e le funzioni di supporto, utilizzando il percorso interrato come collegamento funzionale tra le attività ospedaliere disposte a Nord e quelle a Sud, definendo, per quest’ultimo, un “accesso murario” in continuità con il limite materico che caratterizza l’asse di Via Armanni. Il Diruto a Nord, come meglio specificato a seguire, risulta una “teca di ingresso”, “una piazza” di collegamento alle principali attività ospedaliere. Il paziente potrà godere dello spazio dell’Orto e soprattutto della sua vista nelle sale dedicate alla riabilitazione motoria, potrà affacciarsi ed interagire con le “Corti”. Questo apparente dualismo, in continuità con la scelta progettuale di definire le funzioni intorno agli spazi a corte anche come espediente funzionale, ha spinto a considerare la destinazione d’uso dell’intero complesso degli Incurabili così distinta: museo a Est, distribuito attorno alla Corte Monumentale prevedendo il restauro degli accessi storici e garantendo la permeabilità verso Vico Consolazione come secondo accesso per attività minori ed uffici; presidio sanitario a Ovest, sviluppato attorno al Chiostro di S. Maria delle Grazie e all’Orto Medico.

Tuttavia, le due funzioni rimangono a contatto tra di loro attraverso una relazione spaziale e visiva che genera dialogo tra le parti. Al centro di tale dialogo formale e funzionale c’è il restauro e la valorizzazione del blocco edilizio intorno alla Chiesa del Carmine su cui potrebbero insistere resti archeologici. Il blocco edilizio viene diviso e separato funzionalmente per piani, destinando le nuove attività museali al piano terra ed al primo piano verso la corte monumentale e distribuendo le attività riabilitative sulle restanti superfici ed ai piani superiori. La “Biblioteca” come spazio flessibile e riconfigurazione della corte dell’Orto Medico diventa una cerniera funzionale tra le due macro funzioni, adattabile e frazionabile alle diverse esigenze. Lungo i percorsi, viene ricercata una permeabilità visiva tramite pareti vetrate ed affacci diretti, favorendo un dualismo percettivo tra ospedale e museo. All’ultimo piano della Cappella dei Bianchi, sul fronte “del Museo”, è prevista una attività ospedaliera riabilitativa in grado di favorire l’arte come strumento di recupero attraverso discipline come quelle della musico-terapia e dell’arte-terapia

 

ANNO

2020

COMMITTENTE

Centrale di Committenza per ASL Napoli 1

PROGETTISTA

arch. Francisco Mangado (capogruppo)- Ar Project - AIDNA Architecture - Iodice architetti - Singena srl (impianti) - Labirint architecture - Studio Associato Caniparoli ( geologia e ambiente) - arch. Ernesto Ortega De Luna - arch. Gianluca Vosa - arch. ing. Michele Candela - ing. Alfredo Galasso - Maria Pia Corsale (restauratrice)